Francesco Sposito

Non esiste il momento preciso in cui la cucina ti entra dentro, succede e basta ed è quello che è successo a me.
Forse sarà stato vedere mio padre, forse la magia del creare qualcosa di nuovo, ma già a sedici anni avevo ben chiaro il percorso da compiere. Terminati gli studi classici, ho scelto di approfondire questo mondo e di addentrarmi nelle prime sperimentazioni con la voglia di crescere e l’esigenza di sapere, girando le cucine dei più grandi Chef italiani e francesi.

Il primo passo importante è stato l’incontro con Igles Corelli, avvenuto nel 2002 ma che ricordo come fosse ieri: lui ha fatto esplodere in me la passione e il talento.
Dai suoi insegnamenti ho tratto la forza per assumermi le responsabilità della cucina e di sperimentare le mie idee. È tra il 2005 e il 2006 che nasce quella che definisco “la mia cucina”, uno strumento moderno, un laboratorio nel quale le novità favoriscono la trasformazione degli elementi della sua terra.

Tentare, scoprire, adeguarsi e imparare. Sono questi gli obiettivi che non smetto mai di perseguire e che nel 2008 hanno dato i loro primi frutti con il riconoscimento della Guida Michelin e la prima stella.

Nel 2009 sono entrato nella famiglia dei Jeunes Restaurateurs d’Europe e l’anno successivo è arrivato il riconoscimento come migliore Chef Emergente d’Italia da parte della Guida del Gambero Rosso.

Durante la mia carriera non ho mai smesso di sperimentare e innovare e proprio ciò ha permesso alla mia cucina di ricevere ulteriori riconoscimenti, come quelli del 2012 che mi hanno visto diventare il giovane chef dell’anno per la Guida de l’Espresso e per la Guida BMW Italia, ovvero quello che è considerato il più promettente talento per il futuro della cucina Italiana.

Ispirare con i miei piatti è sempre stato un sogno, divenuto realtà nel 2015 per opera dell’artista Vanni Cuoghi durante la sua mostra “De Gustibus” a Caserta.
Un anno ricco quello, durante il quale sono arrivati anche i Tre Cappelli della guida Ristoranti d’Italia de L’Espresso e la seconda Stella Michelin seguiti, dopo due anni, dalle Tre Forchette dalla guida ristoranti d’Italia del Gambero Rosso.

E il futuro? È ancora tutto da scrivere.